Per chi soffre di allergie la medicina cinese può essere util; il tema delle allergie è molto delicato perché riveste un ambito molto ampio che va da quelle che possiamo identificare come le allergie stagionali, che non ci sono solamente in primavera, ma prende in considerazione anche altri tipi di allergie, come le sostanze alimentari o da contatto. Si tratta quindi un campo molto ampio tant'è che in medicina occidentale esiste il tema della allergologia, che è una vera e propria specialità. Per quanto riguarda la medicina cinese noi possiamo essere di aiuto attraverso l'agopuntura soprattutto, ma anche possono essere utili alcuni tipi di piante o alcuni tipi di alimenti, che potrebbero essere da escludere o da includere nella nostra dieta. Per quanto riguarda la tecnica specifica dell'agopuntura ci sono molti punti da utilizzare nel campo delle allergie e diciamo che il tema generale è, come ci si può aspettare, la regolazione del sistema immunitario che in medicina cinese si chiama WEI QI e che rappresenta tutto un sistema di cosiddette “energie difensive”, che, nel campo allergico sono disregolate e vanno riportate in equilibrio. Il mantenimento dell’equilibrio è il campo fondamentale della cultura e della medicina scese in generale quindi anche il ripristino di certe funzionalità difensive può essere efficacemente promosso; l'agopuntura, agisce sia in senso preventivo che in senso effettivo dell'emergenza. In riferimento alle allergie stagionali, molti pazienti raccontano: “io ne soffro in autunno, io ne soffro in primavera, io ne soffre in estate”; quando è il momento giusto per iniziare? Tecnicamente quando una persona sta male ed è in fase acuta, può ricevere un beneficio dal trattamento dell'agopuntura, successivamente potrà fare un trattamento più di “fondo” e più completo; è possibile, anzi auspicabile farlo fuori stagione in modo da prepararsi alla stagione che sarà primariamente coinvolta nell'episodio allergico. La stagione, con una ricaduta più generale, durante la quale è possibile intervenire in maniera efficace sul sistema immunitario è l'autunno, questo perché questo mese, in medicina cinese fa riferimento al sistema del polmone che, essendo in rapporto con l'ambiente esterno, è responsabile della regolazione delle energie. L’autonno fa anche riferimento al grosso intestino, che non è una cosa banale, se riferita a tutti gli alimenti a tutte le sostanze con cui entriamo in contatto e che danno informazioni immunitarie. Quindi diciamo che non c'è un momento ben preciso momento, il momento giusto è quello dove una persona decide di dedicarsi alla propria salute; lavorare al di fuori del periodo allergenico è auspicabile perché consente di fare una regolazione senza dedicarsi all’emergenza del momento. Bisogna dire che non è che la manifestazione scompaia poi all'improvviso ma occorre fare un percorso che mette il sistema immunitario in grado di autoregolarsi e di espellere quelle tossine che poi entrano in gioco nel momento effettivo dell'allergia. Nell'ambito della medicina cinese ci sono strumenti di tipo fitoterapico e di tipo alimentare che possono essere utilizzabili come supporto all'agopuntura, che comunque è un presidio molto efficace per la regolazione di questo tipo di disturbo. Dott. Mario Picconi
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Gli 8 esercizi, più propriamente chiamati “Otto Pezzi di Broccato” (Ba Duan Jin), sono esercizi di Qigong della categoria “statico – dinamico”. Sono molto antichi e si sono perfezionati nel corso del tempo perché potessero rappresentare un esercizio completo rivolto al benessere psico-fisico della persona praticante. Nel tempo il qigong è diventato un’ottima tecnica per stirare i meridiani e sbloccare tutti i percorsi dell’energia (Qi) all’interno dell’organismo umano, questo riequilibra l’energia in tutti gli organi interni ed elimina ogni tipo di tensione nervosa e/o emotiva.
Esistono diversi tipi di Qigong, questa disciplina può essere praticata in modo marziale, preventivo, terapeutico, meditativo a seconda dello scopo che ci si prefigge e delle caratteristiche del praticante (sportivo, sedentario, giovane, anziano, …). Gli esercizi che compongono il Ba duan jin possono essere fatti uno per volta o tutti insieme, uno di seguito all’altro separatamente, od uniti in un’unica sequenza. Il momento migliore per eseguirli è sicuramente la mattina ma possono essere praticati in ogni momento del giorno purché un’ora almeno lontano dai pasti. In antichità il Ba duan jin si differenziò in due scuole: quella del nord è caratterizzata da una maggiore complicatezza e difficoltà nella pratica, basata sulla “forza dell’acciaio”. In questi esercizi si usa molto la posizione del cavaliere. Per questo motivo il Ba duan jin al Nord venne chiamato “Wu Ba Duan” (gli otto broccati del soldato); nella scuola del sud invece, la difficoltà è molto minore basandosi difatti sulla flessibilità e su posizioni molto rilassate. Da questo prende il nome di “Wen Ba Duan” (gli otto broccati del letterato). In generale le finalità di questi esercizi sono:
Mario Picconi DIETETICA CINESE, ALIMENTARSI IN AUTUNNO Secondo il principio yin-yang, le stagioni si alternano verso un clima che segna il passaggio delle temperature, freddo/yin e calore/yang; e delle condizioni atmosferiche di umidità, secchezza, vento. Queste condizioni prevedono un necessario adattamento delle nostre abitudini, fra cui anche quelle alimentari, in termini di cibi e modalità di cottura. Oltre all’aspetto nutrizionale in senso stretto, il nostro organismo può essere aiutato ad adattarsi al cambiento climatico in termini di qualità “energetiche” dei cibi, in questo caso assumendo cibi dal sapore AMARO. Il sapore amaro dirige l’energia in basso e all’interno dell’organismo, è un sapore che (in quantità moderata) armonizza il polmone, organo che nella sequenza dei 5 movimenti è appunto correlato alla stagione autunnale, ed è correlato con l’energia difensiva (wei qi), che ci protegge dagli attacchi dei fattori patogeni, la cui carenza ci fa ammalare facilmente; il clima autunnale nella nostra zona, è prevalentemente umido, e le patologie da raffreddamento sono cararatteristicamente di tipo catarrale. L’amaro è anche dissecante, utile quindi per “asciugare” l’umidità. Occorre quindi diminuire l’apporto di frutta e alimenti freschi, e mangire preferibilmente cibi cotti, e possibilmente amari. Durante l’autunno rapa, cavolo, rafano e funghi sono molto indicati, anche se in effetti i cibi amari sono in realtà pochissimi, e si tratta quindi di orientare la cucina verso un sapore leggermente amarognolo. Vanno anche bene anche orzo, riso, zucca, aglio, zenzero e pepe nero. Sono indicate le carni arrosto (che aggiungono calore e gusto amarognolo); come anche il bollito. Può essere utile consumare frutta cotta, con aggiunta di zenzero o cannelle, pre prevenire le mucosità. In altre zone del mondo, dove il clima autunnale è secco, il sapore amaro è controindicato, infatti in questi casi è indicato il sapore acido (frutta e verdura), che mantiene il corpo umidificato. Dal punto di vista dei 5 movimenti l’amaro è il sapore che corrisponde al fuoco, in questa stagione è utilizzato per compensare quello che in MTC viene chiamato “Xing”, la forma, la struttura, del cuore, che è stato più attivo durante la stagione estiva. La condizione generale riferita alle caratteristiche di un determinato sapore, è legata a diversi aspetti, secondo la MTC, quindi: al tropismo per gli organi a cui è correlato, ai suoi effetti sul Qi, e anche, come nel nostro argomento al relativo effetto nell’ambito di una detrminata stagione. Per cui in una determinata stagione, un certo sapore va limitato, nella successiva, magari va implementato; in eccesso danneggia un organo, in moderatezza, lo tonifica. E’ comunque necessario, a prescindere, tenere conto delle condizioni energetiche individuali e del relativo stato di salute, dei fattori ambientali e delle predisposizioni a soffrire di determinati disturbi. E come sappiamo la dietetica può anche essere orientata per il trattamento di determinati disturbi e patologie, ma anche in questo caso bisognerà tener presente dell’alternanza delle stagioni per “modulare” l’alimentazione. Dott. Mario Picconi Sono consapevole che parlando dell’esperienza di alcuni miei pazienti (in forma anonima e per motivi di studio), non è possibile condensarne l’esperienza descrivendoli come un semplice caso clinico, innanzitutto perché ci sono sempre sensibili differenza fra gli individui, inoltre la persona non si dovrebbe identificare con la propria malattia. Un essere umano non può essere riassunto in un caso clinico, in una scheda o in una tabella; ripensandoci, questa prospettiva mi allarmava, allorquando all’università, studiavo segni e sintomi delle malattie, mentre la mia mente mi portava a sollevare un gran numero di eccezioni, facevo fatica a condensare le persone in un singolo quadro clinico, perchè ciascuna differiva sempre dalla malattia o dai sintomi di essa. Grazie allo studio, alla pratica e al contatto con le persone, ho maturato una personale convinzione sull’uso della medicina, che va oltre la cura della malattia e dei sintomi. Ho un grande rispetto per il vissuto dei miei pazienti, che si confidano con me, e mi insegnano ogni giorno cose nuove sulla vita e sul funzionamento meraviglioso dell’organismo, per tutti loro sento un grande debito di gratitudine. La medicina moderna ha le sue branche, ognuna si basa sulla specializzazione del medico, che esegue i trattamenti adeguati alle patologie di sua pertinenza, e così anche l’agopuntura; questa disciplina medica prevede trattamenti specifici, multidisciplinari (ginecologia, gastroenterologia, ecc…), ed ha un campo di azione complementare con le altre specializzazioni, ben definito. Alcune persone non si rivolgono ad un esperto agopuntore solamente per eliminare il dolore o correggere gli squilibri di cui soffrono, o meglio, non solo; il colloquio, la diagnosi, gli aghi e altri strumenti della medicina cinese, possono essere utilizzati come una “sinergia”, per far riscoprire al paziente quello che il suo stato manifesta, che non è solo riferito al “dolore” o al “disagio”. Il tradizionale esame del paziente, che si esegue nella medicina cinese, riguarda la raccolta di informazioni che consentono di definire uno stato generale della persona, che comprende il disequilibrio e la malattia, ma anche il vissuto, le esperienze e i programmi di funzionamento dell’organismo. Anche la diagnosi può essere un processo di cura; e la terapia non è un processo automatico, ma è un percorso, che può anche cambiare nel suo svolgimento, per seguire al meglio il processo di adattamento della persona, e veicolarla verso vari livelli di guarigione. Il trattamento di alcuni disturbi fisici, come un disturbo intestinale, un’alterazione del ciclo mestruale o contratture ai muscoli del dorso, vengono consapevolmente collocati dai pazienti in un quadro, di cui fa parte la vita in generale, l’alimentazione, il lavoro, la vita affettiva; alcuni pazienti mi fanno partecipe di questa consapevolezza, e insieme procediamo in un percorso, dove attraverso la terapia è possibile accedere a vari livelli di esperienza della persona, che ogni volta si conferma essere unica e testimonia come l’individuo si approccia alle cose della vita. Nella nostra filosofia di specialisti in medicina cinese, dovremmo fare in modo da trattare simultaneamente più livelli della persona e accompagnarla attraverso un processo di guarigione che coinvolge tutta la persona. Mario Picconi Partiamo da due presupposti: il primo, che il corpo umano è un’insieme organico di parti che sono intercorrelate; il secondo, che quello che accade all’organismo, in termini salutistici, o di malattia sia un qualcosa che avviene sul presupposto di un’esperienza che facciamo. In termini pratici, possiamo identificare un qualcosa che ci accade come un’esperienza relativa ad un vissuto, frutto di una reazione di adattamento dell’organismo a differenti tipi di eventi, meccanici, metabolici o psicologici. Oggi leggendo il referto di una ecografia ad una spalla di un mio paziente, abbiamo riflettuto insieme di come questa situazione di dolore fosse relazionata ad un qualcosa che non poteva essere semplicemte affrontata con fisioterapia ed antidolorifici, come suggerito del mio collega, ma un qualcosa relazionato ad una serie di esperienze lavorative ed emoticve che il mio paziente riferiva ad un certo periodo della sua vita. Ovvero la sua preoccupazione non era rivolta al dolore e alla limitazione funzionale dovute alla “periartrite”, ma relativa a un qualcosa di connesso con un vissuto personale. Concettualmente una certa condizione di salute può essere affrontata in vari modi, facendo finta di niente, cercando un rimedio rapido oppure cercando di capire cosa il nostro organismo ci sta comunicando. Questo tipo di esperienza può, di conseguenza, comportare diversi tipi di risultato, sulla base delle modalità scelte dalla persona, si tratta quindi di trovare il terapeuta che abbia le competenze adeguate per realizzare, insieme al paziente, questa esperienza. Non sto parlando della questione che la medicina complementare è in assoluto la più adatta e la panacea di ogni male, sto parlando del “terapeuta” in senso specifico, aldilà delle sue competenze tecniche. La stessa medicina cinese, può essere utilizzata in vari modi, persino in senso allopatico, la questione coinvolge proprio le capacità del medico e la strategia che decide di mettere in atto. Personalmente ho un solo modo di lavorare, cioè quello di trattare la persona simultaneamente su vari livelli, e di metterla in connessione con il suo sentire e anche di fornire, al paziente, quando serve, gli strumenti adatti per interpretare un certo stato. Ecco perciò che l’esperienza di un trattamento di una periartrite può diventare una splendida occasione per rielaborare le esperienze che hanno determinato nel “sistema uomo” un certo stato di dolore, rigidità, limitazione, tutte esperienze che hanno a che fare con la “persona nel suo insieme”, non solamente con la “spalla”. L’evoluzione delle moderne tecniche terapeutiche è arrivata ad un grado di eccellenza tale da consentire interventi di microchirurgia fantascientifici, ma altre volte tende a perdere la visione di insieme e a deresponsabilizzarsi dal coinvolgimento del paziente. Ecco che la medicina che pratico si colloca in un’ambito di complementarietà, richiedendo, dove serve un adeguato inquadramento specialistico, ma si contraddistingue per una visione globale dell’organismo sui diversi piani strutturali e funzionali, fornendo la reale opportunità di elaborare un’esperienza di malattia. Dott. Mario Picconi Quando si parla di energia, in medicina cinese, facciamo riferimento in maniera concreta alla parte alimentare e alla parte respiratoria, questi aspetti sono, nella nostra biologia il fonadamento delle molecole energetiche, carboidrati, proteine e lipidi, che come sappiamo vengono metabolizzate nel nostro organismo grazie alla molecola di ossigeno. Quindi in tempi non sospetti l'apporto di energia, era già stato individuato come un qualcosa che dovesse tener conto di una sana alimentazione e di una buona capacità ventilatoria polmonare, nonchè circolatoria. I termini cinesi che definiscono queste fonti di energia sono: TIAN QI, per l'energia repiratoria, e GU QI, per l'energia alimentare. In riferimento alla teoria di base dei 5 movimenti, si fa riferimento al sistema milza-pancreas per la GU QI, e al sistema polmone per la TIAN QI; anche in questo caso le similitudini, basate sull'eperienza empirica dell'osservazione, non smentiscono quello che successivamente è stato confermato dalla biologia e fisiologia moderna. La particolarità, che rende ancora oggi la medicina cinese affidabile è che un antico codice di interpretazione degli eventi biologici è ancora valido e rappresenta la base dello studio e dell'applicazione di questa antica medicina. Trasformazione e trasporto (riassorbimento), sono alla base del funzionamento del meccanismo relativo alla produzione digestiva enzimatica ed è un processo che in medicina cinese è connesso con l'attività di milza-pancreas; per quanto riguarda invece il processo relativo alla respirazione, come sappiamo, l'ossigeno è introdotto a livello respiratorio e distribuito nell'organismo dal sangue, fino ad arrivare al compartimento cellulare, dove molecole energetiche e molecole di ossigeno completano il processo di trasformazione dell'energia. La particolarità del pensiero cinese, risiede nella necessità di far coordinare il lavoro energetico di questi due distretti producendo una sinergia che ne ottimizza la funzionalità. Di conseguenza un disequilibrio di uno di questi due aspetti si può trasformare in un deficit o in un vuoto di energia a seconda di quanto uno od entrambi i sistemi non funzionino correttamente; questo differente livello di coinvolgimento del sistema energetico si manifesterà di conseguenza con una sintomatologia più o meno significativa. Un'altro aspetto importante del deficit di energia è il cosiddetto deficit del SANGUE (in cinese XUE), la cui composizione deriva appunto dai costituenti energetici alimentari e dal contenuto di ossigeno, quindi connesso con il cuore, che a sua volta è connesso con aspetti emotivi, mentali, ecc...; quindi gli aspetti del deficit energetico possono essere in qualche modo connessi con una sintomatologia che riguarda anche gli aspetti mentali e psicologici della persona. Nell'ambito della medicina cinese si riconosce anche una quota di energia costituzionale, di pertinenza del rene, dove l'energia viene mobilizzata sotto particolari forme di stress, come malattie gravi, o prolungate, interventi chirurgici, ecc.. In questo tipo di deficit quindi ci aspettiamo un recupero più lento, dove serve riposo, integratori e una particolare cura dell'alimentazione. Dott. Mario Picconi Una delle mie prime personali esperienze con l’agopuntura, fu verso i 16 anni, con un trattamento che mia madre mi fece fare, a causa dei miei problemi nello studio, in particolare perché mancavo di concentrazione. Il medico che allora mi trattò utilizzò l’auricoloterapia come tecnica di elezione, ovvero l’applicazione di sottili aghi sul padiglione auricolare. La ricordo ancora oggi come una bella e interessante esperienza che mi fece molto riflettere sull’efficacia di questo tipo di terapia, non solo per via dei risultati positivi riscontrati ma anche per via delle piacevoli sensazioni provate dopo il trattamento. Bisogna subito dire che il trattamento di auricoloterapia è leggermente diverso da quello dell’agopuntura “somatica” dove vengono applicati gli aghi sul corpo. Sia per via della metodica che del particolare dolore che si avverte nella stimolazione del sensibile padiglione auricolare, ma di questo ne parleremo in un altro articolo. Comunque in medicina cinese esistono molti metodi per lavorare sull’equilibrio energetico ed emozionale della persona. Il termine cinese “SHEN”, esprime in cinese qualcosa che potremo definire come “lo spirito divino che discende nell’uomo”, ed è pertanto connesso con tutte le attività mentali della persona, comprese quelle emozionali, per questo motivo, in medicina cinese quando si parla di “shen” ci si può riferire a molte cose. In particolare si individuano come disturbi dello shen i disturbi dell’umore, delle attività cognitive, delle amozioni, ecc… Come sappiamo in medicina cinese le terapie non sono strutturate sul tipo di disturbo, ma sul disequilibrio che è alla base di un determinato tipo di disturbo, pertanto raccogliere vari tipi di disturbo dello “shen” sotto un numero determinato di trattamenti di riequilibrio, è un modo molto funzionale di procedere, senza peraltro sconfinare in branche della medicina a cui competono, invece, inquadramenti specialistici. In senso generale le emozioni sono considerate delle energie che fanno parte dell’attività di relazione dell’organismo con l’ambiente, rappresentano dei veri e propri “movimenti” di energia della persona che esprimono anche una certa vitalità del sistema. Per la medicina cinese i disturbi emozionali costituiscono la prima causa di disequilibrio dell’uomo, tali disturbi si manifestano quando queste emozioni sono troppo intense, bloccate o non manifestate dalla persona. La qualità di queste emozioni è in riferimento al sistema dei cinque movimenti e sono rabbia, gioia, preoccupazione, tristezza e paura; come tali le emozioni muovono il Qi, l’energia vitale dell’individuo, pertanto ne rappresentano uno stato dinamico, da qui le considerazioni sulla questione del loro libero movimento, come necessità assoluta per la vita emozionale di una persona. Dott. Mario Picconi Gli aspetti emozionali sono una parte molto interessante della medicina cinese, in quanto le emozioni vengono rappresentate all’interno delle cosiddette sostanze fondamentali, cioè dell’insieme delle energie vitali del corpo; le emozioni costituiscono un settore specifico di trattamento attraverso il massaggio Tuina e l’agopuntura in particolare. Gli aspetti emotivi, per cui le persone ricorrono spesso all’agopuntura riguardano disturbi di vario genere, sia come supporto e sostegno ad altre terapie, sia come situazioni di disagio soggettive in relazione a specifici vissuti della persona, i trattamenti possono essere di aiuto in molte situazioni. Per la mia esperienza personale, i primi trattamenti che svolsi con l’agopuntura riguardarono i disturbi del post-partum, in particolare la depressione post partum, che peraltro solo in tempi recenti è stata riconosciuta come malattia vera e propria, ma per la medicina cinese è sempre stato un importante disturbo correlato con le circostanze della gravidanza; per tutta una serie di esperienze mi sono trovato, nella mia carriera di agopuntore, a trattare con pazienti che soffrivano di disturbi dell’umore di una certa importanza; ho potuto constatare come e quanto l’agopuntura può essere considerata una terapia elettiva e quando invece va considerata una terapia di supporto per trattamenti psicoterapeutici o psichiatrici. L’agopuntura risulta anche molto utile in situazioni di stress generici della persona, in cui si manifestano vari tipi di somatizzazione, come gastriti, coliti, cefalee, disturbi del ciclo, ecc… Sempre tenendo in considerazione l’aspetto patologico che può sottostare in certi casi, infatti la somatizzazione può essere l’effetto del disagio emotivo o dello stress, ma può esserne anche la causa, e non è sempre facile distinguere la causa dall’effetto, in quanto il nostro organismo è in grado di manifestare segnali, a volte, in modo molto contraddittorio. Comunque nella ottimizzazione delle reazioni allo stress, l’agopuntura e anche l’auricoloterapia, risultano essere molto efficaci, riportando i termini di equilibio individuale entro range accettabili. Considerando le emozioni come una forma di energia, che muove e alimenta l’organismo, l’agopuntura non si occupa di “spengere” certi segnali, ma di modularli all’interno dell’organismo e di armonizzare certe risposte rendendole produttive di un adattamento “positivo” allo stress; lo stress infatti non è necessariamente una cosa da cui stare lontani, in certi e casi e in una certa misura rende l’organismo capace di attivare meccanismi di reazione responsabili di molti processi vitali positivi. Le possibilità di lavoro riguardano il collegamento a più livelli, tra emozioni, programmi di funzionamento e relazioni corporee, tramite l’agopuntura è possibile agire tramite sblocchi, regolazioni, attivazioni, ottimizzazioni. Questo tipo di metodica consente di agire selettivamente su esperienze negative, paure, traumi, mancata elaborazione di esperienze, ecc… Si tratta in pratica di svolgere un percorso che utilizza, in diversa combinazione e a seconda delle esigenze, l’agopuntura, il tuina, il qigong e persino l’alimentazione, il tutto sulla base delle strategie di intervento della medicina tradizionale cinese, aiutando la persona a ritrovare il proprio equilibrio psico-fisico. Dott. Mario Picconi Smettere di fumare, è possibile, l'agopuntura è una delle metodiche utilizzate in tutto il mondo per aiutare le persone a smettere di fumare, non si tratta ovviamente di una metodica "automatica", ovvero che magicamente consente a tutti proprio tutti di smettere, sicuramente può essere di aiuto ma occorre che la persona abbia una buona motivazione personale. L'agopuntura può avere diverse metodiche di applicazione, ovvero sia somatica, con diverse possibili combinazioni, che auricolare, di cui esistono diversi protocolli, ad es. il NADA (National Acupuncture Detoxification Association) molto conosciuto negli USA. Personalmente utilizzo entrambe le metodiche perchè garantiscono una maggiore possibilità di successo. Circa le potenzialità del metodo ci sono studi compiuti in diverse cliniche nel mondo, e non tutti sono concordi su una efficacia assoluta, peraltro confortando quella che è la mia personale esperienza di agopuntore, ovvero, che l'agopuntura aiuta "chi vuol essere aiutato"; parlo sempre chiaramente con i miei pazienti portando la loro attenzione sulla questione motivazione e volontà, se non trovo una giusta predisposizione in tal senso posso anche scegliere di non svolgere la terapia, ma in generale cerco sempre di trovare una parola che aiuti la persona a trovare la giusta prospettiva per affrontare la terapia per smettere di fumare, come un qualcosa di propositivo per il benessere personale, solo allora decidiamo di iniziare la terapia che viene svolta a brevi cicli, all'interno del quale ricerchiamo il raggiungimento di un obbiettivo realisticamente apprezzabile. Il fumo è legato spesso a modalità compensative della persona, può accadere che ci possano essere dei fenomeni negativi, collegati con la cessazione del fumo, che comportano l'aumento del nervosismo, l'aumento del peso, il peggioramento del sonno, questi fenomeni sono ben compensabili con l'aiuto dell'agopuntura, in quanto un punto primario della sua funzione risiede proprio nel contrastare gli effetti negativi della detossificazione, sia a livello comportamentale, che della nicotina. L'effetto dell'agopuntura si manifesta gradualmente, anche in base del numero di sigarette giornaliere, è anche ragionevole quindi prospettare una riduzione graduale, anche nel rispetto delle eventuali modalità compensative necessarie a volte per alcune persone che vivono in particolari condizioni di stress. Trovo che decidere di smettere di fumare, affidandosi all'agopuntura sia un buon metodo per prendersi cura della propria salute. Dott. Mario Picconi Bibliografia: Yonsei Med J. 2005 Apr 30; 46(2): 206–212. BMC Complement Altern Med. 2012; 12: 11. Forsch Komplementmed. 2013;20(4):290-4. doi: 10.1159/000354597. Epub 2013 Aug 15. Molte persone si rivolgono all'agopuntura per combatere il sovrappeso o curare vari disturbi del metabolismo, la medicina cinese e l'agopuntura possono essere di grande aiuto il tal senso, in quanto si occupano della questione del riequilibrio energetico e metabolico della persona. Non si tratta quindi di una terapia di tipo estetico, ma si tratta di una terapia finalizzata al riequilibrio dell'eventuale disturbo che può essere la causa di un accumulo di peso o di ritenzione idrica. Occorre quindi considerare i vari fattori che possono emergere dall'anamnesi del paziente e personalizzare così la terapia. Dal punto della medicina cinese, inquadrare lo squilibrio energetico è alla base del trattamento, questo consente poi di poter utilizzare vari strumenti di intervento con la corretta sinergia del caso e nel rispetto delle condizioni dell'organismo. Il trattamento con l'agopuntura prevede 3 punti fondamentali
Qual'ora sia necessario sarà possibile, utilizzare l'omeopatia e la fitoterapia, in accordo con la diagnosi, per agire sui vari sistemi da regolare o riattivare, erendere così agevole una eventuare depurazione dell'organismo. Questi approcci non sono di tipo aggressivo, come può accadere con l'uso sconsiderato di rimedi, naturali o farmacologici, ma si tratta di una terapia che serve a riattivare le funzioni dell'organismo senza sconvolgere il regolare equilibrio metabolico. Non ultima sarà da prendere in considerazione a seconda delle abitudini e dell'età della persona, l'uso di una attività fisica idonea ad accompagnare il processo di riequilibrio, anche per questo tipo di indicazione l'intento sarà quello di produrre una sinergia d'azione con gli altri interventi. Dott. Mario Picconi |
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Ottobre 2021
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