Gli 8 esercizi, più propriamente chiamati “Otto Pezzi di Broccato” (Ba Duan Jin), sono esercizi di Qigong della categoria “statico – dinamico”. Sono molto antichi e si sono perfezionati nel corso del tempo perché potessero rappresentare un esercizio completo rivolto al benessere psico-fisico della persona praticante. Nel tempo il qigong è diventato un’ottima tecnica per stirare i meridiani e sbloccare tutti i percorsi dell’energia (Qi) all’interno dell’organismo umano, questo riequilibra l’energia in tutti gli organi interni ed elimina ogni tipo di tensione nervosa e/o emotiva.
Esistono diversi tipi di Qigong, questa disciplina può essere praticata in modo marziale, preventivo, terapeutico, meditativo a seconda dello scopo che ci si prefigge e delle caratteristiche del praticante (sportivo, sedentario, giovane, anziano, …). Gli esercizi che compongono il Ba duan jin possono essere fatti uno per volta o tutti insieme, uno di seguito all’altro separatamente, od uniti in un’unica sequenza. Il momento migliore per eseguirli è sicuramente la mattina ma possono essere praticati in ogni momento del giorno purché un’ora almeno lontano dai pasti. In antichità il Ba duan jin si differenziò in due scuole: quella del nord è caratterizzata da una maggiore complicatezza e difficoltà nella pratica, basata sulla “forza dell’acciaio”. In questi esercizi si usa molto la posizione del cavaliere. Per questo motivo il Ba duan jin al Nord venne chiamato “Wu Ba Duan” (gli otto broccati del soldato); nella scuola del sud invece, la difficoltà è molto minore basandosi difatti sulla flessibilità e su posizioni molto rilassate. Da questo prende il nome di “Wen Ba Duan” (gli otto broccati del letterato). In generale le finalità di questi esercizi sono:
Mario Picconi
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DIETETICA CINESE, ALIMENTARSI IN AUTUNNO Secondo il principio yin-yang, le stagioni si alternano verso un clima che segna il passaggio delle temperature, freddo/yin e calore/yang; e delle condizioni atmosferiche di umidità, secchezza, vento. Queste condizioni prevedono un necessario adattamento delle nostre abitudini, fra cui anche quelle alimentari, in termini di cibi e modalità di cottura. Oltre all’aspetto nutrizionale in senso stretto, il nostro organismo può essere aiutato ad adattarsi al cambiento climatico in termini di qualità “energetiche” dei cibi, in questo caso assumendo cibi dal sapore AMARO. Il sapore amaro dirige l’energia in basso e all’interno dell’organismo, è un sapore che (in quantità moderata) armonizza il polmone, organo che nella sequenza dei 5 movimenti è appunto correlato alla stagione autunnale, ed è correlato con l’energia difensiva (wei qi), che ci protegge dagli attacchi dei fattori patogeni, la cui carenza ci fa ammalare facilmente; il clima autunnale nella nostra zona, è prevalentemente umido, e le patologie da raffreddamento sono cararatteristicamente di tipo catarrale. L’amaro è anche dissecante, utile quindi per “asciugare” l’umidità. Occorre quindi diminuire l’apporto di frutta e alimenti freschi, e mangire preferibilmente cibi cotti, e possibilmente amari. Durante l’autunno rapa, cavolo, rafano e funghi sono molto indicati, anche se in effetti i cibi amari sono in realtà pochissimi, e si tratta quindi di orientare la cucina verso un sapore leggermente amarognolo. Vanno anche bene anche orzo, riso, zucca, aglio, zenzero e pepe nero. Sono indicate le carni arrosto (che aggiungono calore e gusto amarognolo); come anche il bollito. Può essere utile consumare frutta cotta, con aggiunta di zenzero o cannelle, pre prevenire le mucosità. In altre zone del mondo, dove il clima autunnale è secco, il sapore amaro è controindicato, infatti in questi casi è indicato il sapore acido (frutta e verdura), che mantiene il corpo umidificato. Dal punto di vista dei 5 movimenti l’amaro è il sapore che corrisponde al fuoco, in questa stagione è utilizzato per compensare quello che in MTC viene chiamato “Xing”, la forma, la struttura, del cuore, che è stato più attivo durante la stagione estiva. La condizione generale riferita alle caratteristiche di un determinato sapore, è legata a diversi aspetti, secondo la MTC, quindi: al tropismo per gli organi a cui è correlato, ai suoi effetti sul Qi, e anche, come nel nostro argomento al relativo effetto nell’ambito di una detrminata stagione. Per cui in una determinata stagione, un certo sapore va limitato, nella successiva, magari va implementato; in eccesso danneggia un organo, in moderatezza, lo tonifica. E’ comunque necessario, a prescindere, tenere conto delle condizioni energetiche individuali e del relativo stato di salute, dei fattori ambientali e delle predisposizioni a soffrire di determinati disturbi. E come sappiamo la dietetica può anche essere orientata per il trattamento di determinati disturbi e patologie, ma anche in questo caso bisognerà tener presente dell’alternanza delle stagioni per “modulare” l’alimentazione. Dott. Mario Picconi Sono consapevole che parlando dell’esperienza di alcuni miei pazienti (in forma anonima e per motivi di studio), non è possibile condensarne l’esperienza descrivendoli come un semplice caso clinico, innanzitutto perché ci sono sempre sensibili differenza fra gli individui, inoltre la persona non si dovrebbe identificare con la propria malattia. Un essere umano non può essere riassunto in un caso clinico, in una scheda o in una tabella; ripensandoci, questa prospettiva mi allarmava, allorquando all’università, studiavo segni e sintomi delle malattie, mentre la mia mente mi portava a sollevare un gran numero di eccezioni, facevo fatica a condensare le persone in un singolo quadro clinico, perchè ciascuna differiva sempre dalla malattia o dai sintomi di essa. Grazie allo studio, alla pratica e al contatto con le persone, ho maturato una personale convinzione sull’uso della medicina, che va oltre la cura della malattia e dei sintomi. Ho un grande rispetto per il vissuto dei miei pazienti, che si confidano con me, e mi insegnano ogni giorno cose nuove sulla vita e sul funzionamento meraviglioso dell’organismo, per tutti loro sento un grande debito di gratitudine. La medicina moderna ha le sue branche, ognuna si basa sulla specializzazione del medico, che esegue i trattamenti adeguati alle patologie di sua pertinenza, e così anche l’agopuntura; questa disciplina medica prevede trattamenti specifici, multidisciplinari (ginecologia, gastroenterologia, ecc…), ed ha un campo di azione complementare con le altre specializzazioni, ben definito. Alcune persone non si rivolgono ad un esperto agopuntore solamente per eliminare il dolore o correggere gli squilibri di cui soffrono, o meglio, non solo; il colloquio, la diagnosi, gli aghi e altri strumenti della medicina cinese, possono essere utilizzati come una “sinergia”, per far riscoprire al paziente quello che il suo stato manifesta, che non è solo riferito al “dolore” o al “disagio”. Il tradizionale esame del paziente, che si esegue nella medicina cinese, riguarda la raccolta di informazioni che consentono di definire uno stato generale della persona, che comprende il disequilibrio e la malattia, ma anche il vissuto, le esperienze e i programmi di funzionamento dell’organismo. Anche la diagnosi può essere un processo di cura; e la terapia non è un processo automatico, ma è un percorso, che può anche cambiare nel suo svolgimento, per seguire al meglio il processo di adattamento della persona, e veicolarla verso vari livelli di guarigione. Il trattamento di alcuni disturbi fisici, come un disturbo intestinale, un’alterazione del ciclo mestruale o contratture ai muscoli del dorso, vengono consapevolmente collocati dai pazienti in un quadro, di cui fa parte la vita in generale, l’alimentazione, il lavoro, la vita affettiva; alcuni pazienti mi fanno partecipe di questa consapevolezza, e insieme procediamo in un percorso, dove attraverso la terapia è possibile accedere a vari livelli di esperienza della persona, che ogni volta si conferma essere unica e testimonia come l’individuo si approccia alle cose della vita. Nella nostra filosofia di specialisti in medicina cinese, dovremmo fare in modo da trattare simultaneamente più livelli della persona e accompagnarla attraverso un processo di guarigione che coinvolge tutta la persona. Mario Picconi |
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Ottobre 2021
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