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Qigong, gli 8 esercizi

28/11/2018

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Gli 8 esercizi, più propriamente chiamati “Otto Pezzi di Broccato” (Ba Duan Jin), sono esercizi di Qigong  della categoria “statico – dinamico”. Sono molto antichi e si sono perfezionati nel corso del tempo perché potessero rappresentare un esercizio completo rivolto al benessere psico-fisico della persona praticante.  Nel tempo il qigong è diventato un’ottima tecnica per stirare i meridiani e sbloccare tutti i percorsi dell’energia (Qi) all’interno dell’organismo umano, questo riequilibra l’energia in tutti gli organi interni ed elimina ogni tipo di tensione nervosa e/o emotiva.
Esistono diversi tipi di Qigong, questa disciplina può essere praticata in modo marziale,  preventivo, terapeutico, meditativo a seconda dello scopo che ci si prefigge e delle caratteristiche del praticante (sportivo, sedentario, giovane, anziano, …).
Gli esercizi che compongono il Ba duan jin possono essere fatti uno per volta o tutti insieme, uno di seguito all’altro separatamente, od uniti in un’unica sequenza. Il momento migliore per eseguirli è sicuramente la mattina ma possono essere praticati in ogni momento del giorno purché un’ora almeno lontano dai pasti.
In antichità il Ba duan jin si differenziò in due scuole: quella del nord è  caratterizzata da una maggiore complicatezza e difficoltà nella pratica, basata sulla “forza dell’acciaio”. In questi esercizi si usa molto la posizione del cavaliere. Per questo motivo il Ba duan jin al Nord venne chiamato “Wu Ba Duan” (gli otto broccati del soldato); nella scuola del sud invece, la difficoltà è molto minore basandosi difatti sulla flessibilità e su posizioni molto rilassate. Da questo prende il nome di “Wen Ba Duan” (gli otto broccati del letterato).
 
In generale le finalità di questi esercizi sono:
  • risveglio muscolare ed articolare (tonificazione ed elasticità)
  • riallineamento muscolo-scheletrico (equilibratura posturale)
  • riequilibrio energetico degli organi interni (nel senso della medicina cinese, ovvero rendere spontanea la circolazione del Qi attraverso gli organi del corpo)
  • coadiuvazione di un sano flusso del Qi (secondo la medicina tradizionale cinese il Qi attraversa il nostro corpo secondo un percorso ben preciso)
Personalmente ritengo questa tecnica di qigong, perchè è relativamente facile da imparare, veloce nel praticare (bastano 12-15 minuti), ed estremamente efficace. Chiaramente l'elemento fondamentale, come mi ha insegnato tanti anni fa uno dei miei maestri (Fei Yu Xia, direttore del dipartimento di wushu dello Jiangsu), è che si pratica tutti i giorni, quella che gli inglesi definiscono come "consistency", che è un qualcosa di più della costanza, è una pratica "consistente" basata sull'applicazione della volontà, nel far meglio, ogni giorno di più.
Mario Picconi
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Alimentarsi in autunno

21/11/2018

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DIETETICA CINESE, ALIMENTARSI IN AUTUNNO
Secondo il principio yin-yang, le stagioni si alternano verso un clima che segna il passaggio delle temperature, freddo/yin e calore/yang; e delle condizioni atmosferiche di umidità, secchezza, vento. Queste condizioni prevedono un necessario adattamento delle nostre abitudini, fra cui anche quelle alimentari, in termini di cibi e modalità di cottura. Oltre all’aspetto nutrizionale in senso stretto, il nostro organismo può essere aiutato ad adattarsi al cambiento climatico in termini di qualità “energetiche” dei cibi, in questo caso assumendo cibi dal sapore AMARO.
Il sapore amaro dirige l’energia in basso e all’interno dell’organismo, è un sapore che (in quantità moderata) armonizza il polmone, organo che nella sequenza dei 5 movimenti è appunto correlato alla stagione autunnale, ed è correlato con l’energia difensiva (wei qi), che ci protegge dagli attacchi dei fattori patogeni, la cui carenza ci fa ammalare facilmente; il clima autunnale nella nostra zona, è prevalentemente umido, e le patologie da raffreddamento sono cararatteristicamente di tipo catarrale. L’amaro è anche dissecante, utile quindi per “asciugare” l’umidità. Occorre quindi diminuire l’apporto di frutta e alimenti freschi, e mangire preferibilmente cibi cotti, e possibilmente amari. Durante l’autunno rapa, cavolo, rafano e funghi sono molto indicati, anche se in effetti i cibi amari sono in realtà pochissimi, e si tratta quindi di orientare la cucina verso un sapore leggermente amarognolo. Vanno anche bene anche orzo, riso, zucca, aglio, zenzero e pepe nero. Sono indicate le carni arrosto (che aggiungono calore e gusto amarognolo); come anche il bollito. Può essere utile consumare frutta cotta, con aggiunta di zenzero o cannelle, pre prevenire le mucosità. In altre zone del mondo, dove il clima autunnale è secco, il sapore amaro è controindicato, infatti in questi casi è indicato il sapore acido (frutta e verdura), che mantiene il corpo umidificato.
Dal punto di vista dei 5 movimenti l’amaro è il sapore che corrisponde al fuoco, in questa stagione è utilizzato per compensare quello che in MTC viene chiamato “Xing”, la forma, la struttura, del cuore, che è stato più attivo durante la stagione estiva. La condizione generale riferita alle caratteristiche di un determinato sapore, è legata a diversi aspetti, secondo la MTC, quindi: al tropismo per gli organi a cui è correlato, ai suoi effetti sul Qi, e anche, come nel nostro argomento al relativo effetto nell’ambito di una detrminata stagione. Per cui in una determinata stagione, un certo sapore va limitato, nella successiva, magari va implementato; in eccesso danneggia un organo, in moderatezza, lo tonifica.
E’ comunque necessario, a prescindere, tenere conto delle condizioni energetiche individuali e del relativo stato di salute, dei fattori ambientali e delle predisposizioni a soffrire di determinati disturbi. E come sappiamo la dietetica può anche essere orientata per il trattamento di determinati disturbi e patologie, ma anche in questo caso bisognerà tener presente dell’alternanza delle stagioni per “modulare” l’alimentazione.
Dott. Mario Picconi

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OLTRE LA MALATTIA

19/11/2018

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Sono consapevole che parlando dell’esperienza di alcuni miei pazienti (in forma anonima e per motivi di studio), non è possibile condensarne l’esperienza descrivendoli come un semplice caso clinico, innanzitutto perché ci sono sempre sensibili differenza fra gli individui, inoltre la persona non si dovrebbe identificare con la propria malattia. Un essere umano non può essere riassunto in un caso clinico, in una scheda o in una tabella; ripensandoci, questa prospettiva mi allarmava, allorquando all’università, studiavo segni e sintomi delle malattie, mentre la mia mente mi portava a sollevare un gran numero di eccezioni, facevo fatica a condensare le persone in un singolo quadro clinico, perchè ciascuna differiva sempre dalla malattia o dai sintomi di essa. Grazie allo studio, alla pratica e al contatto con le persone, ho maturato una personale convinzione sull’uso della medicina, che va oltre la cura della malattia e dei sintomi. Ho un grande rispetto per il vissuto dei miei pazienti, che si confidano con me, e mi insegnano ogni giorno cose nuove sulla vita e sul funzionamento meraviglioso dell’organismo, per tutti loro sento un grande debito di gratitudine.
La medicina moderna ha le sue branche, ognuna si basa sulla specializzazione del medico, che esegue i trattamenti adeguati alle patologie di sua pertinenza, e così anche l’agopuntura; questa disciplina medica prevede trattamenti specifici, multidisciplinari (ginecologia, gastroenterologia, ecc…), ed ha un campo di azione complementare con le altre specializzazioni, ben definito. Alcune persone non si rivolgono ad un esperto agopuntore solamente per eliminare il dolore o correggere gli squilibri di cui soffrono, o meglio, non solo; il colloquio, la diagnosi, gli aghi e altri strumenti della medicina cinese, possono essere utilizzati come una “sinergia”, per far riscoprire al paziente quello che il suo stato manifesta, che non è solo riferito al “dolore” o al “disagio”.
Il tradizionale esame del paziente, che si esegue nella medicina cinese, riguarda la raccolta di informazioni che consentono di definire uno stato generale della persona, che comprende il disequilibrio e la malattia, ma anche il vissuto, le esperienze e i programmi di funzionamento dell’organismo. Anche la diagnosi può essere un processo di cura; e la terapia non è un processo automatico, ma è un percorso, che può anche cambiare nel suo svolgimento, per seguire al meglio il processo di adattamento della persona, e veicolarla verso vari livelli di guarigione. Il trattamento di alcuni disturbi fisici, come un disturbo intestinale, un’alterazione del ciclo mestruale o contratture ai muscoli del dorso, vengono consapevolmente collocati dai pazienti in un quadro, di cui fa parte la vita in generale, l’alimentazione, il lavoro, la vita affettiva; alcuni pazienti mi fanno partecipe di questa consapevolezza, e insieme procediamo in un percorso, dove attraverso la terapia è possibile accedere a vari livelli di esperienza della persona, che ogni volta si conferma essere unica e testimonia come l’individuo si approccia alle cose della vita.
Nella nostra filosofia di specialisti in medicina cinese, dovremmo fare in modo da trattare simultaneamente più livelli della persona e accompagnarla attraverso un processo di guarigione che coinvolge tutta la persona.
Mario Picconi

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GIOVANI E IN FORMA CON LA MEDICINA CINESE

13/12/2013

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Il concetto di salute è dato dall’equilibrio psicofisico della persona nelle sue componenti organiche, nei confronti dell’ambiente e delle proprie abitudini di vita.
L’energia del corpo è la somma dei campi energetici delle cellule, delle attività dei tessuti e degli organi interni del corpo che agiscono in coordinazione; riflette inoltre l’attività del corpo psichico, dei pensieri e delle emozioni.
La medicina tradizionale cinese (MTC), intesa come medicina energetica, considera la vita come una successione di fasi in cui l’individuo subisce un' evoluzione sia dal punto di vista fisico che psichico, questo avviene in  relazione ad una quota energetica prenatale (jing del cielo anteriore), ed una quota energetica postnatale (jing del cielo posteriore), in pratica si tratta di una “energia costituzionale" ed una “energia acquisita" dopo la nascita attraverso il nutrimento e la respirazione.
Secondo la MTC corpo e mente sono manifestazioni del Qi (energia) presente nell’individuo, e rappresentano manifestazioni differenti, in termini di Yin e Yang, di una stessa energia. Lo stesso Jing (traducibile come ESSENZA) rappresenta un tipo di Qi con caratteristiche molto Yin, quindi prettamente nutritive, che poi verranno dinamizzate nel corpo secondo un processo che lo  trasforma in energie sempre più yang, fino ad arrivare allo Shen. 
Quindi in buona sostanza ci sono 2 aspetti da tenere in considerazione:
  1. mente e corpo sono aspetti che hanno la stessa importanza nel mantenimento del vigore e della salute
  2. esiste una quota innata di energia, che rende gli individui più o meno “dotati” dalla nascita; la gestione di questa energia rappresenta una questione importante in relazione alla qualità della vita
E’ esperienza comune identificare doti energetiche particolari in certe persone, ma lo è anche l’aspetto fisico, che spesso non rappresenta un reale riferimento rispetto all’età anagrafica, quante volte ci troviamo a considerare “…quella persona non mostra gli anni che dovrebbe avere…” . Sicuramente questo aspetto risente dell’influenza genetica e da qui il collegamento con il Jing del cielo anteriore, ma anche le condizioni di vita di una persona, che ha subito importanti stress psicologico e/o fisici (esaurimenti, malattie, ecc..), possono condizionare l’aspetto fisico e questa è la componente del “risparmio” del Jing.
Rispetto ad una medicina energetica l’età anagrafica non ha un grande significato, se non in termini di fasi individuali. Nella nostra attuale società la prospettiva che essere “belli” ed avere un’aspetto gradevole equivalga ad essere in salute sarebbe concepibile; non lo è purtroppo di fatto, perche l’aspetto dovrebbe essere la risultante di un’equilibrio psicofisico interiore e non una mera ricerca di abbellimento superficiale. D’altra parte è vero che prendersi cura del proprio aspetto fa bene allo spirito. 
Quando la ricerca dell’esteriorità prevale si ha come una scissione fra gli aspetti yin e yang dell’individuo, così si creano scompensi anche molto importanti, ad esempio l’anoressia, dal punto vista energetico è un’esaurimento delle qualità yin dell’organismo, che non trovano più “radicamento” negli aspetti yang dello shen. L’ambiente in cui viviamo esercita un’influenza costante sull’individuo, per cui questi è sottoposto ad una continua richiesta di adattamento agli stress, la qualità senz’altro più importante è quella di mantenersi in equilibrio secondo i concetti dello yin e dello yang.
Le abitudini di vita, l’attività fisica, l’alimentazione, le terapie come l’agopuntura, la pratica del qigong (gli esercizi di respirazione della MTC) sono indispensabili per il mantenimento di tale equilibrio.
Il messaggio più forte che possiamo ricavare è quello che le persone non si dovrebbero preoccupare della propria salute quando sono malati, la MTC è efficacissima nel ripristinare gli squilibri energetici a qualunque livello e permette all’organismo di affrontare efficacemente malattie e disturbi quando si presentano, ma esprime tutto il suo potenziale come una vera medicina preventiva  nel provvedere al mantenimento dell’equilibrio e nel matenere in efficienza il nostro organismo.


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